Diretta dai campi di Ivrea, Markkleeberg, Praga e Cunovo
Era tanto che non mi capitava di vedere tracciati di slalom dove ci sono delle risalite e poi la porta successiva più a monte. E’ stato il caso della gara nazionale, selezione per gli italiani, di Ivrea venerdì 26 aprile dove bisognava fare la 9 in risalita e poi risalire qualche metro per fare la dieci in discesa, e, ancora, poco dopo, stessa situazione sul lato opposto con 12 in risalita e 13 più in alto da fare in retro. Dicevo che una delle ultime volte che ho visto ciò è stato nel 2015 a Foz do Iguaçu al mondiale Junior e Under 23 quando Jean Michel Prono aveva insistito a mettere una combinazione così concepita. Ora la cosa che mi dispiace è che il tracciato di Ivrea è stato disegnato da due giovani allenatori, con la collaborazione di un altro giovane tecnico, tra l’altro impegnato nei ruoli federali. Infatti Pietro Camporesi, con Davide Monguzzi, sotto la supervisione di Lorenzo Biasioli, ci hanno riportato indietro nel tempo dove la canoa slalom era anche questo. Il conce